Il Rococò nacque a partire dal 1720 in Francia come evoluzione del Barocco.
Persi i contenuti religiosi di quest’ultimo, questo periodo sarà caratterizzato da espressioni di carattere assai più frivolo, in linea con lo spirito della società parigina che, dopo il “Grand Siecle” del Re Sole, passava alla reggenza di Filippo d’Orleans.
Agli albori di questo periodo storico ed artistico si può collocare Antoine Watteau (1684 – 1721)
Nato a Valenciennes iniziò giovanissimo ad interessarsi all’arte frequentando, quindicenne, come apprendista la bottega di Jacques Albert Gerin, un anziano pittore della città, per poi trasferirsi a Parigi nel 1702 passando a collaborare con il Conservatore della Galleria di Lussemburgo Claude Audran, insieme al quale decorò il ‘Gabinet du Roi’ del Castello di Fontainebleau, a cavallo degli anni 1708 e 1709.
La collaborazione con Audran si rivelò fondamentale in quanto fu in questo periodo che Watteau venne in contatto con alcune opere di Rubens dedicate a Maria de’ Medici ed Enrico IV che condizionarono il percorso artistico del pittore francese.
Tornato a Valenciennes nel 1709, in una città al tempo coinvolta nella guerra di successione spagnola, realizzò alcune tele di soggetto militare ma dopo soli tre anni tornò a Parigi dove venne ammesso all’Accademia col titolo di Pittore di feste galanti.
In questo periodo nasceva il Watteau malinconico ed inquieto che riportava sulle sue tele la contraddizione del tempo e la crisi di una società che si avviava alla decadenza, mantenendo atteggiamenti superficiali e frivoli.
Watteau lascerà diversi quadri ispirati al mondo delle feste galanti come “L’Indifferente” (Museo del Louvre), “Feste Veneziane” (Museo di Edimburgo), “Il Concerto Campestre” (Museo di Angers), ma la massima espressione di questo periodo è considerato “L’Imbarco per Citera“, nelle due versioni realizzate dall’artista la prima conservata nel castello di Charlottenburg a Berlino e la seconda al Louvre, nelle quali l’autore trasmette uno spirito malinconico, rappresentando verosimilmente il trascorrere del tempo, pur essendo opere di difficile interpretazione.
Nel castello di Charlottenburg è inoltre conservata l’ultima opera di Watteau dipinta nel 1720, “L’Insegna di Gersaint” destinata appunto al mercante d’arte Gersaint.
L’anno successivo, a soli 37 anni Watteau moriva ucciso dalla tisi che lo stava affliggendo da tempo.
Dopo la sua scomparsa, la pittura europea non avrebbe potuto non essere influenzata dalle note di novità improntate al romanticismo e alla malinconia introdotte da Watteau. Ebbe infatti veri e propri seguaci, come Pater e Lancret che contribuirono a sviluppare la tematica delle feste galanti fino all’ascesa di François Boucher, il pittore delle donne, vera e propria icona del Rococò francese.
Articolo di Franco Desiderio