Roberta Pizzoli (Foto di Carla Pizzoli)
Nata a Bologna l’autrice ha vissuto in varie parti del mondo dove ha svolto l’attività di insegnante, dirigente scolastica, attachè culturale presso il Consolato italiano in Australia, ad Adelaide e a Sidney.
Ha pubblicato vari articoli su tematiche scolastiche e linguistiche.
Ha pubblicato oltre una trentina di racconti e ricevuto vare importanti menzioni e piazzamenti di merito, tra cui come Talentitalia 2016 e Vocedonna 2020.
I suoi romanzi sono tratti da storie vere.
Il primo romanzo si intitola “Principesse rubate”
Nel 2022 è uscito il secondo, “Continuerai a cantare”
(I suoi libri sono ordinabili in libreria, su Amazon e su Youcanprint)
E’ in libreria e su Amazon il romanzo dell’autrice Roberta Pizzoli
“Principesse rubate”
Un tema scottante ed attualissimo perchè racconta le vicende di due sorelline sballottate in situazioni complicate, diatribe tra famiglie adottive, complesse dinamiche legislative, a volte scaltramente aggirate da personaggi senza scrupoli che traggono profitto dalle situazioni più disagiate.
Un padre disperato, si aggira in cerca delle sue bambine che l’ex compagna, delusa e priva di mezzi, ha affidato alle mani di una donna ha promesso di accudirle.
Capiteranno avventure di ogni sorta, un via vai di situazioni assurde che si svolgono soprattutto tra l’ Africa e l’Inghilterra, paesi d’origine e d’ adozione dei protagonisti ma arrivano fino all’America latina dove verrà ritrovata una delle bambine, finita laggiù, in circostanze poco chiare.
Anna Rita Delucca, gennaio 2021
(A.R.D.)
In libreria il nuovo romanzo/verità di Roberta Pizzoli
(Copertina realizzata dalla pittrice Leonora Rapezzi )
E’ la storia di una giovane meridionale, Imma, emigrata al nord sin da bambina.
Diventerà estetista dopo esser cresciuta in una periferia in via di costruzione durante gli anni Settanta, quando il capoluogo emiliano si espandeva e i terreni brulli delle campagne si trasformavano in quartieri gravidi di palazzoni e nuovi rioni, sorti dal nulla.
La mentalità ristretta della sua famiglia, condizionerà lo sviluppo della vita quotidiana di questa giovane donna, proprio mentre la società si comincia ad aprire a tutte quelle esperienze tipiche del modo consumistico dei primi anni Ottanta, in cui estetica, moda e culto del corpo saranno ai primi posti negli interessi della gente.
Imma tenta una difficile ed ostacolata emancipazione sociale e sentimentale ma resta una personalità ingenua e timida nei confronti di chi le sembra essere socialmente superiore alla sua condizione di modesta lavoratrice.
Così, entrerà in un circuito molto più grande di lei e si ritroverà a prestare denaro ad una cliente da lei ritenuta ineccepibile perchè altolocata; la povera Imma però sparirà nel nulla, improvvisamente.
Una storia vera, riportata alla luce dai cassetti della memoria, dagli articoli di giornali dell’epoca, dagli spezzoni delle vecchie trasmissioni tv che trattarono il caso di scomparsa.
Nel lettore di questo romanzo/verità, rimane impressa la constatazione di quanto sia chiuso l’ambiente familiare della protagonista, il quale invece di collaborare con gli inquirenti e le amiche più care di Imma, che si affannano incessantemente e disperatamente nel voler sapere la verità sulla sua tragica scomparsa, fanno di tutto per conservare il silenzio sulla questione: un amaro segnale di quanto fosse incisivo, nel costume di vita di quegli anni, un ostentato e travisato senso dell’onore, al punto di superare anche il valore stesso, della vita umana.
(Recensione di Anna Rita Delucca, 30 giugno 2022)