La pittrice lucana si è trasferita, giovanissima, nel capoluogo emiliano dove ha frequentato il DAMS e dove attualmente vive e fa arte.
Negli anni Novanta fu scelta dal Comune di Bologna per un progetto espositivo n Piazza Maggiore che prevedeva un contesto d’arredo urbano realizzato con pittura spray su pietre e sassi d’epoca.
Fino al 2012,circa, si è dedicata alla Plastopittura che realizzava con una tecnica di tinte pastose su base di stucco e gesso riportati su tela, senza disegno preparatorio.
Oggi la sua tematica principale si fonda sul gesto emotivo immediato, in cui trasferisce il colore sul cartoncino o la tela, direttamente dal tubetto di colore o lavorandolo con le dita, per cogliere l’attimo preciso e fuggente, in cui un’idea o una sensazione provocata da eventi -sia esterni che intimi- viene suscitata e percepita dall’artista.
Si tratta di un gesto automatico che coglie l’istante.
Elvira Laguardia nel corso del tempo, ha partecipato a numerose mostre in Italia e all’estero tra cui Parigi, nel 2010 e ha esposto all’interno di varie iniziative di carattere artistico/sociale, una tra le tante è “Breccia sui muri“, esposizione di installazioni organizzata a Palazzo D’Accursio, nel capoluogo emiliano (anno 2017)
Di lei hanno scritto numerosi critici e studiosi d’arte contemporanea, ha ricevuto menzioni da riviste del settore come Art Journal oltre a testi dedicati al suo stile pittorico e plastico.
Nel genere creativo che porta il nome di Gesto emotivo si può raggruppare il corpus delle opere realizzate dalla pittrice, partendo dal 2010 circa, fino ad oggi e narra la concezione del tempo, ne descrive il senso e l’interiorizzazione che l’essere umano ne opera in se stesso.
In pratica, Elvira Laguardia introduce una filosofia del tempo e dello spazio fondata sul cogliere e fissare nell’immagine pittorica, l’attimo fuggente prima che vada perduto per sempre
Il suo modus operandi è caratterizzato da un chiaro stile astratto che la pittrice sintetizza nella cromia e nella fluidità del segno, diretto e immediato, pressochè ‘automatico’ per mezzo del quale porta a compimento le sue opere.
Il concetto di durata interiore si esprime con il cogliere un momento preciso di vita, un’esperienza -anche brevissima come un battito d’ali- ed imprimerlo immediatamente, nel supporto attraverso un uso fluido del colore, steso con i polpastrelli per cogliere nel più breve tempo possibile, la vera sensazione di un attimo che scorre e immortalarla quasi come uno scatto fotografico non di un oggetto materiale ma, al contrario, immortala un pensiero, una emozione o un’idea.
Testo di Anna Rita Delucca (4 agosto 2021)